2 gennaio 2016

Uscire pazzi.


Lo scorso giugno sono uscito pazzo.

È bene notare che ci sono molti modi in cui qualcuno può impazzire, e molte manifestazioni che da questi derivano. E ci sono chiaramente anche molti modi per dirlo. Si può diventare pazzi (cambiando il proprio atteggiamento in maniera più o meno permanente), si può andare pazzi (provando una fortissima passione, quasi cieca, per qualcuno o qualcosa), si può fare il pazzo (quando ti incazzi così tanto che quasi perdi la ragione), e via così. Ed è bene notare che, in mezzo a tutta questa varietà di espressioni, io pazzo ci sono proprio uscito.

E uscendo ho messo i ferri alle finestre, ho chiuso il gas, ho preso un taccuino, ho cercato di ricordarmi dove avevo parcheggiato e me ne sono andato in Basilicata, che è sempre stato un luogo in cui volevo andare quando impazzivo. Ci sono stato due settimane o poco di più, a luglio, quasi sempre solo, girando parecchio luoghi che avevano a che fare più con la fantascienza che non con la quotidianità. O almeno questo è quello che ho deciso. Ho visto deserti e calanchi, centri di geodesia spaziale, osservatori astronomici nel buio pesto, villaggi completamente abbandonati, luoghi di confino ed enormi allevamenti di farfalle tropicali. Poi ho visto anche altre cose, ma forse quelle erano vere, quindi non le ho fotografate.

A distanza di mesi ho cercato di mettere insieme i ricordi di quell’esperienza e sono venuti fuori alcuni piccoli testi che pubblicherò qui sul blog.

Come al solito niente di quello che si trova pubblicato qui può con sicurezza ritenersi vero (nemmeno questa frase), e i brevi diari che seguiranno non saranno di certo un’eccezione. Dopo tutto non è importante che qualcosa sia vero per viverci dentro. Basta pensare alla Basilicata stessa, un luogo che, secondo moltissime persone, trova il suo senso nel non esistere (pur rimanendo questa soltanto una congettura). Per me è diverso, zero congetture. Io c’ho passato del tempo e ho vissuto quei luoghi nel profondo, e alla fine posso serenamente dire che, di quell’inesistenza, c’ho le prove.

Ogni martedì, per le prossime settimane, sarà pubblicata una puntata di “Questo posto non esiste” su Bloggaccino. Bello chi legge.


Link ai post:

1 - Divieto assoluto
2 - Fantasmi
3 - Mondo Lepre
4 - La cupola
5 - Sigarette Jedi
6 - Poeti e navigatori