16 gennaio 2011

falsario.

credo di averlo detto già tante volte, ma io non faccio il lavoro che faccio per una questione soldi. se volevo fare i soldi facevo il falsario. invece faccio il fotografo, che in effetti è un pò la stessa cosa, come concetto, con la differenza però che il fotografo può riprodurre praticamente tutto tranne che i soldi.
insomma, visto che non lo faccio per soldi, si può dire che, bene o male, questo lavoro lo faccio per prendermi i complimenti della gente, e un pò mi sbatto per riuscirci. mi sposto, scrivo un sacco di email, vado a conoscere persone e ogni tanto faccio pure qualche fotografia. tutto per i complimenti.
qualche mese fa mi chiama valeria della fnac che mi dice che mi pagano il treno e l’albergo per andare a milano a prendermi un pò di complimenti da un sacco di gente.
e quindi l’altro giorno sono venuto a milano e mi sono reso conto che il mio lavoro inizia finalmente ad essere remunerativo. non siamo ancora ai livelli che la gente mi ferma per strada per dirmi quanto sono bravo. e non c’è nessuna ragazza che arriva e vuole un autografo sulle tette. a quelle cose ancora non ci siamo, però tutto sommato, posso dire che nell’ultimo anno ho fatturato un bel pò di congratulazioni, diverse decine di auguri, un pacco di in bocca al lupo e un numero davvero inaspettato di complimenti generici e particolari.
sono stati così sopra quello che mi aspettavo che, onestamente, sono arrivato al punto che non sapevo più dove metterli. allora ho deciso di depositarli in banca, su un conto, solo che il tipo mi ha detto che non si può fare.
- come non si può fare?
- eh no, mi spiace. ma il nostro istituto di credito non consente un’operazione del genere per questo tipo di titoli.
- che titoli?
- quelli che vuole depositare. congratulazioni, complimenti e così via. mi rendo conto dell’inconveniente, non è il primo che ce lo chiede. ci sono molte persone nella sua stessa condizione.
- ah. beh capisco. la crisi.
- no, guardi la crisi non c’entra. è proprio una questione di promuovere la frustrazione nella gente. si tratta di dinamiche macroeconomiche. e queste dinamiche considerano tutto ciò che sono riconoscimenti, premi, menzioni, complimenti, congratulazioni, pubblicazioni varie, eccetera come una serie di… come glielo spiego… come fosserò dei “pagherò”.
- dei “pagherò”?
- esatto. cioè lei hai in mano qualcosa che un giorno potrebbe essere convertito in valuta. ma per il momento si tratta di qualcosa che non accettiamo, perchè troppo incerto.
- capisco. però sa, io sono cliente da molto tempo. da generazioni direi. mio padre lavora con voi da tutta la vita.
- ah sì? come ha detto che si chiama?
- boccaccino.
- boccaccino… rocco?
- esatto, è mio padre. lavora alla filiale di beneven…
- certo certo. come no. lo conosco. è una persona estremamente in gamba. molto preciso. è venuto anche qui in sede centrale a milano diverse volte. ci ha sempre considerato degli approssimativi.
- non mi sorprende. quante fotocopie fa lei dei documenti?
- beh, quando serve, una copia. a volte due, dipende dai casi.
- mmm… non è abbastanza. vede, mio padre fotocopia tre volte qualunque cosa. anche i libretti di istruzioni che non legge nessuno. anche questo blog. lei non ci crederà ma questo blog è tutto stampato. e poi archivia.
- impressionante. ma non è che è un pò eccessivo?
- ecco. e poi si chiede perchè qui a milano fate la figura degli approssimativi.
- ha ragione. comunque a questo punto, visto che suo padre è dipendente, faccio un ulteriore controllo.
- la ringrazio.
- guardi effettivamente il computer mi dice che una possibilità di deposito c’è.
- davvero? magnifico! posso versare tutto? già adesso?
- mmm… sì, ecco. può versare congratulazioni e complimenti. gli auguri purtoppo non sono un titolo che potrà essere convertito in futuro, e quindi non sono accettati, capisce? ma per tutto il resto non c’è problema. compresi gli in bocca al lupo. versiamo tutto su un conto aperto da suo padre e intestato a lei.
- ah sì?
- sì. beh, da quanto mi dice il computer, suo padre ha aperto questo conto in cui lei può accumulare tutta una serie di titoli non convenzionali. e da questo conto può prelevare del denaro.
- che utilizzerò per accumulare altri titoli non convenzionali. ma i premi fotografici valgono?
- sì, valgono anche quelli. e poi alla fine potrà riscattare il controvalore di questi titoli.
- ma alla fine quando?
- questo non glielo so dire. è una variabile gaussiana.
- gaussiana?
- è il primo nome che mi è venuto in mente, mi scusi. è che il computer non mi da informazioni a riguardo e ho inventato.
- non si preoccupi. lo faccio anche io in continuazione prima di andare a dormire. però si dice terminale.
- prego?
- quello che lei chiama computer in maniera così approssimativa. si chiama terminale.
- uh. è così che lo chiama suo padre?
- solo quando è stanco.

2 commenti :

cinzia bruschini ha detto...

fortissimo!

MAURONSTER ha detto...

tu sei un mito!!! :-)

ho provato anche io a mettere in banca tutti i grazie, ma mi hanno rimandato a casa;il tipo della banca, gentilissimo, mi ha messo dentro un taxi bianco con degli strani flash blu... 4 autisti carini mi hanno messo una giacca bianca, di tendenza...si usa al contrario, cosi dicono...poi mi hanno portato in un hotel,credo solo per noi fotografi, tutto spesato...
(strano...ho insistito affinché mi portassero a casa mia!!!!)
CREDO CHE SIA MERITO DEI DEI TANTI "BRAVO" RICEVUTI!!!