22 novembre 2009

pigiama.


quando devo fumare funziona generalmente così. vado all’ingresso mi metto le scarpe e il giubbotto, controllo se c’ho tutto mentre mi affaccio nella stanza di fronte dove c’è il fratello di janis di cui non ricordo il nome (perchè non si chiama janis). gli sorrido e dico che scendo giù a fumarmi una sigaretta. e lui con elegante fare lettone mi sorride e non dice niente ma dalla faccia sembra voler dire “e sti cazzi?”. qui la gente quando esce di casa nessuno lo sa. non si avvertono. ti ritrovi solo tutto d’un tratto e non sai perchè. quasi ci rimani male. in ogni caso sti cazzi. esco sul pianerottolo e mi infilo le cuffie e scelgo la canzone della sigaretta, solitamente una cosa tranquilla e quando arrivo al portone la faccio partire. esco fuori che mi aspetto sempre meno freddo di quello che fa e passo cinque minuti così, senza fare niente, nel bel mezzo di riga. la strada è centralissima e generalmente ci passa un sacco di gente. e non sento niente a parte einaudi o max gazzè o i tortoise ed è bellissimo perchè sono completamente fuori contesto. riga non è assolutamente una città caotica, sicuramente non è caotica per quello che lo intendo io. non mi sembra frenetica, ma comunque di fronte a barona iela 11 di gente ce ne passa un sacco per andare a fare le cose da un’altra parte. magari lì a fianco. e sono due giorni che per me non cambia niente, solo la musica. è una routine bellissima. tutto il mondo cambia attorno però. esco dal portone sempre con lo stesso giubbotto, gli stessi vestiti, la stesse sigarette e passo fuori sempre gli stessi cinque minuti. che però sono sempre diversi perchè il venerdì mattina è come te lo immagini però quando scendi giù il sabato sera c’è solo gente che è uscita a divertirsi e ti guarda e non capisce. chi è che bighellona in un angolo, da solo, con l’aria tranquilla, che è quasi notte fonda? per capirsi è come se scendessi in pigiama. mi sento come in pigiama. e la gente che fa caso a me un pò mi guarda come uno in pigiama. che sono fuori ma non sono veramente uscito. sto sempre nella mia dimensione da appartemento e da pigrizia e da computer, anche se al momento sono su un marciapiede. e poi la sigaretta finisce sempre prima della canzone.

2 commenti :

Annamaria ha detto...

sai che uno dei miei mille incubi ricorrenti è uscire in pigiama ma soprattuto, scalza ??

boccaccino ha detto...

mille incubi ricorrenti? vuol dire che puoi fare un incubo diverso ogni notte per quasi tre anni. in più sono ricorrenti quindi penso che il ciclo completo finisca nel giro di almeno cinque anni. camomilla annamarì. camomilla.