29 agosto 2010

la dignità del legno marcio.


mio padre mi vuole bene e prima di spostare le cose da buttare mi dà i guanti. e le cose da buttare poi vanno vicino al cancello grande, dove la mattina passa il tipo dei rifiuti e se le porta. a pontelandolfo il tipo che viene a prendersi le cose da buttare si chiama diocleziano. e solo uno che si chiama diocleziano poteva fare un lavoro del genere, perchè in certi posti non esistono lavori umili. e dev’essere chiaro.
per esempio mio padre lavora in banca e ha pure un ruolo di una certa responsabilità. ma grazie a questo piano per la distribuzione generale della dignità si chiama solo rocco. adesso, se rocco avesse raccolto rifiuti tra le contrade e, allo stesso tempo, diocleziano fosse stato un bancario di onorata carriera, beh, ci sarebbe stata sicuramente un’inaccettabile disuguaglianza in termini generali di prestigio e autorevolezza. e invece fortunatamente, da questo punto di vista, a pontelandolfo le cose funzionano.
comunque quello che stavo per dire era un’altra cosa.
oggi ho spostato un mobile di legno marcio. era in uno scantinato in campagna. uno scantinato umido che forse ci piove pure un pò dentro, pieno di attrezzi da giardino e con una grata sulla porta per far passare l’aria e tutto il resto. con mio padre abbiamo preso questo mobile e lo abbiamo tirato via dalla parete. dietro c’era la terra, la polvere, una famiglia di millepiedi, gli scarafaggi, le cacche di topo, rametti, le ragnatele coi ragni, qualche larva, foglie secche, due piume piccole, qualcosa che credo fosse polline avanzato, un principio di muffe e funghi e ancora terra. la terra l’ho già detta ma ce n’era proprio tanta.
e insomma alla fine ho pensato che se lasci un mobile di legno in uno scantinato umido quello torna albero.

3 commenti :

Alessia ha detto...

Apprezzo particolarmente la presenza delle due piume piccole.

boccaccino ha detto...

in riferimento a cantanti islandesi gay?

Alessia ha detto...

Ahahah no!

P.S. la captcha demotiva.