1 luglio 2010

ti capii.

sono al porto nuovo di mazara che ho appena finito di parlare con un armatore e allora visto che sono a piedi ne approfitto e decido di farmi una lunga passeggiata lungo tutto il porto che è pomeriggio del primo giorno ed è proprio il momento adatto per andare un pò a zonzo. quindi saluto giovanni, mi alzo le maniche corte sulle spalle e mi avvio alla scoperta del porto che ospita la flotta peschereccia più grande d’italia che tanto qualcosa di interessante da fare prima o poi lo trovo. tipo qui, a sei metri dal peschereccio di giovanni, a quindici passi da dove sono partito. il primo peschereccio che mi trovo è pieno di gente che scarica cassette di pesce e, fine della estenuante passeggiata, mi avvicino.
- buonasera, che vi dispiace se vi faccio un pò di foto?
- foto non ne puoi fari.
gelo.
- ti si rrompe la macchinetta se pigghi ste facce.
calore. e allora più che fare foto, che in realtà quello serve a rompere il ghiaccio, inizio a parlarci, e poi salgo sul peschereccio e faccio la foto ad un tizio che si gira:
- mi hai fotografato a mìa?
- sì, ma tu fai finta di niente.
e lui invece non vuole fare finta di niente e mi incalza immediatamente.
- lo vuoi un arancino?
- bah, perchè no…
e andiamo in una stanza che dev’essere la sala da pranzo o di gioco carte o non so. però c’è un tavolo con sopra due vassoi e in uno di questi ci sono sei arancioni e io dico grazie mille e me ne prendo uno.
e mentre mi mangio l’arancione mi guardo un pò intorno e capisco che la vita su un peschereccio non dev’essere per niente facile. tanto per cominciare non ho trovato nessun bagno. e forse è pure meglio così, perchè i livelli di igiene generale sono tali che se ci fosse anche una latrina dovrebbero metterci l’etichetta epatite fuori la porta.
e mentre mi sincero di aver effettivamente spalmato le mie mani su ogni superficie prima di mangiare l’arancione, il tipo mi fa:
- ti piace?
- moltiss…
- lo vuoi un cannolo?
- …sì grazie, magari dopo però, sono ancora a metà di questo…
- eccolo là guarda, sono llì.
indicandomi il secondo vassoio sul tavolo e poi si allontana e io proseguo il mio giro tornando verso dove altri tre stanno ancora scaricando. e io sono in un porto. cioè siamo tutti in un porto, anche loro, che stanno scaricando il pesce, appunto. quindi mamma, tecnicamente parlando, sto passando il mio tempo con degli scaricatori di porto! e pare che tutti mi vogliano tutti bene e mi dimostrano tutti interesse e ospitalità e gentilezza e premura e lo hai mangiato il cannolo?
è tornato il tipo e io c’ho ancora il muso sporco di ragù e dico
- no, in effetti non ancora…
- ma non ti piacciono i cannoli? questi sono cannoli siciliani! mangiati una cannolo, su che è buono, che fai complimenti? mangiati un cannolo! è di là sul tavolo, vai!
vado. e mentre vado inizio a pensare che al di là di cannoli e arancioni io ogni tanto dovrei pure fare qualche foto, che poi in realtà quel pomeriggio le ho pure fatte le foto. ma le foto non si friggono, a differenza del resto.
mentre finisco il cannolo entra il mio dietologo mazarese e mi guarda e io farfuglio a bassa voce e con le guance piene che l’ho appena mangiato. lui mi guarda e sorride e dice buono eh? poi, giuro, alza la velina sopra il vassoio e si assicura che effettivamente ce ne fosse uno in meno. io lo seguo con lo sguardo, seduto su una sedia, aspettando un suo sguardo di approvazione. che finalmente arriva e io mi sa che mi vado a fumare una sigaretta.
dice aspetta e scompare e poi riappare con una conchiglia e me la mostra e io allora prendo la macchinetta e faccio una foto perchè immagino me l’abbia mostrata perchè vuole che la fotografi. di solito è così. fai una foto a questo, fai una foto a mio cognato, fai una foto a quello, guarda che bel pesce fagli una foto, a lui una foto non gliela fare che è un minchia, anzi no faccela assieme. e insomma faccio una foto alla conchiglia e poi lo guardo e alzo le sopracciglia con l’aria di chi ha fatto il suo dovere e gli è piaciuto tantissimo.
- è per te! te la regalo.
e io rimango a bocca aperta perchè effettivamente è una conchiglia bellissima. o meglio non è precisamente una conchiglia per come ce la si immagina. diciamo che la sua bellezza è per la maggior parte nelle dimensioni. è una sorta di anfiteatro nel quale un tempo abitava un kraken. è una conchiglia siciliana. misure, interpretazioni, relatività.
- grazie è bellissima. ed è… gigante. grazie davvero, sono contento.
- sempre grazzie dici! non mi ddevi rringrazziare… non c’è bisogno, mi capisti?

6 commenti :

Luigi ha detto...

e la foto è pure eccezionale!!!

Annamaria ha detto...

guarda che bel pesce fagli una foto...!
aahahah

eleonora ha detto...

non rringrazziare, bacia le mani direttamente!!
com'è bello leggerti!

Raffaele ha detto...

il progetto di cui mi avevi parlato vedo che sta prendendo forma...... gran bella forma!!!
Complimenti ma...... occhio alle calorie!
Ciao
Raffaele

mattia ha detto...

anche in sicilia come al nord ti rimproverano perchè dici sempre grazie...però funziona

simo ha detto...

bellissimo...certo che quando ti ci metti sei proprio bravo...la foto è un numero!!!!