11 aprile 2010

inarrestabile.

credo che stessi ascoltando una canzone a caso degli afterhours con l’ipod messo random. sì in effetti mi ricordo che in quel momento c’era proprio coso che diceva: forse non è proprio legale sai, ma sei bella vestita di lividi. che poi è stata sempre una cosa che mi ha fatto un certo effetto. cioè mi inquieta un pò questa qui coi lividi e lui dice come stai bene così. pur sapendolo che è illegale. e se lo sa vuol dire che è stato lui, perchè poteva dire: sei bella vestita di lividi e non mi devo nemmeno preoccupare perchè sei tu che ti sei buttata sul mio pugno, ripetutamente. e questo non è illegale, che culo, così mi godo i lividi e poi vado a fare aperitivo. e invece no. lui ammette la sua colpevolezza e ci scrive una canzone e la canzone fa successo perchè gli sbagli vanno dichiarati, palesati, pubblicizzati. mica stiamo qui a nasconderci dietro un dito. e tutta questa immersione di pensieri mi avvolgeva ieri notte su vesterbrogade che è uno stradone largo e i palazzi sono un pò alti ed era sabato sera. e per quanto possa essere buia la notte questo stradone si riempie di luci molto metropolitane. ma nel senso buono. cioè non tipo tokio (quante volte l’ho vista tokio di notte...) ma forse un pò più tipo copenhagen. cioè un pò quell’atmosfera di solitudine e casino insieme, che la gente ce n’è tanta, ma è sparsa e c’è molto spazio vuoto e poche macchine, pochissime. cioè sembra uno stradone dei film in cui succede qualcosa all’angolo di una strada, un pò in silenzio e poi vedi i lampeggianti della polizia che dovrebbero comunicare emergenza, attenzione, straordinarietà, e invece sono parte della scena. luci blu che ti aspetti e a cui dopotutto non fai caso.
e visto che io appunto non ci facevo caso per niente il poliziotto mi urla qualcosa in lingua bionda dal finestrino. io mi giro e vedo che c’è questa macchina della polizia che mi ha affiancato, lei sulla strada, io sulla mia pista ciclabile. ho le cuffie nelle orecchie e dico in inglese scusa non parlo biondo, senza smettere di pedalare. e lui, capito che ha a che fare con un immigrato, mi fa cenno di accostare.
la macchina si ferma pochi metri più avanti, lui scende con una torcia in mano e si avvicina. il collega aspetta vicino all’auto. e tutto continua ad essere perfettamente coerente con l’atmosfera generale. sembra un film.
scendi dalla bici. da dove vieni? dall’italia, e sorrido. lui no e prosegue: come sono le regole in italia riguardo ai semafori? (beh, in realtà dipende di quale italia stiamo parlando. recentemente ho guidato a napoli e le assicuro che è divertente come un videogioco. dovrebbe provarlo) oh, il semaforo. sono passato col rosso? sì, e non è tutto. dove sono le sue luci sulla bicicletta? (guardi questa bici me l’ha data un amico che l’ha trovata abbandonata in strada, dice. io l’ho aggiustata proprio ieri cannibalizzandone un’altra presa nel mio cortile. le luci non le ho trovate...) ah, le luci! ma perchè, faccio il finto tonto, sono obbligatorie? certo che sono obbligatorie! è la legge! oh, mi scusi. lei ha perfettamente ragione, ma... ma... sa noi in italia non abbiamo bici. e solo appena ho finito di dirla mi rendo conto di quanto sia grande quella puttanata. il poliziotto mi guarda e pensa saresti addirittura capace di dirmi che in italia non avete ancora inventato la ruota pur di dirmi qualcosa. io lo guardo e penso c’hai proprio preso. poi però aggiungo no no, intendo che ovviamente ce le abbiamo, è solo che non abbiamo un codice così preciso per quanto riguarda le bici... capisce, semafori dedicati, piste ciclabili, rispetto della vita umana...
è molto difficile sentirsi un immigrato, soprattutto quando fai una cazzata. e quando sei un immigrato in un posto dove le volanti ti fermano che sei in bici e sei passato col rosso in una serata vuota, ti trattano come un pazzo contromano in autostrada, chiamerebbero un elicottero di supporto, piazzerebbero cecchini ai semafori, quando sei in un posto così, insomma, le cazzate ti vengono facili.
ammetto la mia colpa, signor poliziotto, faccio come gli afterhours che dicono che sono cattivi. e poi la pubblicizzo, questa colpa, pure su un blog così magari ci guadagno una reputazione da cattivo ragazzo e divento famoso. e tutte le ragazzine vorranno conoscermi perchè io vado contro le regole. signor poliziotto biondo lei ha perfettamente ragione, io sono colpevole. mi faccia la multa se vuole, mi arresti e mi tenga in galera e magari scopra pure che giro con una bici probabilmente rubata. mi arresti se vuole, se ce la fa, se riesce and andare oltre al fatto che io da grande voglio fare il supereroe. faccia il suo lavoro biondo, mi arresti. ma il poliziotto biondo capisce che non può, non adesso, e mi lascia andare. a piedi, ma mi lascia andare.


finchè non avrò un nuovo macbook non sarò in grado di inserire immagini nei post. immagini nuove intendo. roba interessante. ma lo faccio passare per sciopero.

5 commenti :

Annamaria ha detto...

Come a piedi ???
ti hanno sequestrato la bici ??

boccaccino ha detto...

no no che sequestrato... mi hanno solo intimato di andare a piedi portando la bici a mano. almeno fino a che non fossero scomparsi dalla mia visuale.

Alessia ha detto...

Alessia: robè

Roberto: alè

Alessia: bravo

Roberto: che ho tolto i panni dalle buste?

Alessia: anche
ma soprattutto che hai scritto

Roberto: ah grazie
lo so che ti fa piacere
lo faccio solo per te

Alessia: no mi fa proprio contenta
ma adesso non esagerare

Roberto: in effetti era per dire
però ti assicuro e non sto scherzando
che la prima lettrice nella mia testa sei tu
ed è una cosa importante
perchè vuol dire che ti penso molto

Alessia: perché ti assillo per farti scrivere!

Roberto: che hai un'ulteriore poltrona nelle istituzioni del mio cuore

Alessia: ahahah

Roberto: però nonostante questo non commenti
cioè commenti fuori
come tante altre persone che mi contattano su skype

Alessia: si commento a te, e ti faccio pubblicità all'esterno

Roberto: ma tu in quanto prima lettrice sulla poltrona cardiaca devi esserci anche fisicamente nel mio blog
quindi adesso copincollo questa conversazione come tuo commento

Alessia: ahahah ok

Luigi ha detto...

con tutti quei soprano e quei supermariobros, voi italianiallestero, con quei vostri rappresentanti mafiosi in parlamento, è normale che siete tutti un po' delinquenti. e sei fortunato che il cop non ti ha portato in macchina fino al confine delle contea, come è successo a rambo!

boccaccino ha detto...

il fatto è che rambo non sa farsi rispettare...