9 marzo 2010

generazione mille euro.


ed è facile rendersi conto di che soglia psicologica sia diventata quella dei mille euro al mese. in un modo o nell’altro. in italia se guadagni mille euro al mese e c’hai venticinque anni stai a posto, sei sistemato. magari non ti puoi fare una famiglia, ma tanto la nostra generazione una famiglia se la farà solo per errore. mille euro al mese si possono considerare un traguardo in italia. se dicessi che gli stessi soldi in danimarca sono un punto di partenza sarei retorico, quindi facciamo che non lo dico.
stamattina quando sono uscito in bicicletta speravo proprio di trovare per terra mille euro al mese. ma non li trovavo allora sono andato dove dovevo andare e ho cercato di convincere qualcuno a farmeli dare. e questo qualcuno era un editor di politiken, il più importante quotidiano danese. e insomma arrivo, mi stampano il badge per entrare e salgo al secondo piano in una parte della redazione che è gigante ed è la parte delle foto. mentre saluto questo editor arriva un altro tipo dalla faccia simpatica e dall’aria rilassata e si dicono due cose nella lingua dei biondi e poi il tipo dall’aria rilassata alza le sopracciglia e serra le labbra e un pò annuisce che lo capisco pure io che voleva dire eh sì.
e questo posto è tutto open space, ma non troppo, diciamo il giusto per fartela prendere bene e quindi c’era quest’atmosfera molto frenetica ma nel senso eccitante del termine. e quando i due hanno finito di ammiccare l’editor mi dice che è un fotografo di staff che è appena tornato dall’iraq. stamattina. e io cerco di capire silenziosamente se ho mai potuto concepire veramente l’espressione fotografo di staff per un quotidiano. cioè nel senso che lo pagate con lo stipendio? e pure che fosse... aspetta un momento... lo mandate in iraq? ma siete sicuri? e la conferenza stampa sui nuovi sacchetti biodegradabili della coop chi la copre? chi cazzo le fa le foto all’addetto stampa della coop seduto ad un tavolo, eh? con tutti i microfoni davanti e la busta vecchia e la busta nuova? chi cazzo chi? dimmelo! incoscienti! sprovveduti! spudorati! in iraq... ma vedi un poco questi... mmm... e quello là è tornato stamattina e c’ha pure tutta la faccia rilassata ma vaffanculo!
e mentre pensavo tutte queste cose incredibili mi premuravo di avere un’espressione pacifica, delicata, in attesa di poter mostrare cosa avevo da mostrare e parlare di quello che ho intenzione di fare, di chi sono, di cosa penso della fotografia sui giornali e che linguaggio di solito utilizzo. e quando lui mi dice veniamo a noi io finalmente gli chiedo me li dai mille euro al mese? e lui mi dice no. fine quel colloquio.
uscito dalla redazione riprendo la bicicletta e mi dirigo verso un ufficio che ha un nome che in biondo vuol dire qualcosa come unione danese dei giornalisti. una sorta di ordine dei giornalisti italiano, ma è privato e non è proprio riservato solo ai giornalisti, ma pure ai fotografi, ai videomaker e ad altre figure professionali di dubbia appartenenza.
uno dei requisiti per entrare a far parte di questa union è aver fatto la scuola che ho fatto io. i ragazzi danesi che l’hanno frequentata per quattro anni ne escono infatti giornalisti e possono accedere a tutte le coccole di questa associazione-sindacato-ordine. e pure io ci voglio accedere a queste coccole, quindi adesso ci vado e ci parlo. io voglio le vostre coccole, ho studiato qui e sono molto simpatico. oltre al fatto che non mi sono mai permesso di buttare una carta per terra. sono italiano, è vero, ma non è colpa mia. e poi le posso assicurare che, al di là di qualche incertezza momentanea che può trasparire all’estero, siamo brava gente. ma dico davvero, lei dovrebbe parlare con mio padre! vedesse che pezzo di pane...
ma prima che potessi dire tutto ciò la tipa mi mette davanti una serie di moduli e io li guardo e lei sorride e io li riguardo e chiedo con questi moduli posso avere mille euro al mese? e lei mi dice che in effetti io dovrei pagare che sono appena arrivato. però pagare poco che sono pur sempre italiano. mica ce ne vogliamo approfittare. e io dico grazie, mi prendo le carte e mi ritiro.
con tutte queste carte mi sento molto più immigrato di quanto non mi sentissi ieri. devo compilare una ventina di pagine per avere assistenza, coperture varie, tasse e codici misti. tutto in lingua bionda. e tutta questa difficoltà ed estraneità non l’avevo proprio percepita nella voce di carsten, che è questo mio amico che ha finito la scuola con me a dicembre. ne parlavamo l’altra sera e mi ha fatto venire la voglia che sembrava tutto facile e celeste. diceva che ancora non ha trovato lavoro e che quindi questa union, della quale fa parte di default, gli fa la coccola più grande che si può ricevere. lo paga, gli dà un sussidio per non fare niente. perchè giustamente sono disoccupato e la vita costa cara. e allora mi dà dei soldi fino a che non ho trovato qualcosa che mi soddisfi, per un periodo di al massimo quattro anni. e intanto se trovo piccoli lavoretti in fondo non conta. e praticamente, tolte le tasse, mi danno mille euro al mese. io mi fermo in mezzo alla strada, lo guardo negli occhi, e ripeto mille euro.

13 commenti :

mattia ha detto...

cioè se compili questi moduli e paghi le tasse ti danno 1000 euro al mese?

AntonioZag ha detto...

si ma le tasse sono di 2000 al mese!

AntonioZag ha detto...

A parte gli scherzi, ma diciamo pure che ti danno i soldi del sindacato, che danesi prima di te hanno pagato per i propri figli(ma in fondo siamo tutti un pò danesi, chissene).. poi puoi tornare in Italia nei quattro anni successivi o sei costretto a restare li? Chiedi se esiste un sindacato per laureati in scienze politiche?

mattia ha detto...

vedi se c'è qualcosa pure per me,come diplomato standard

Luigi ha detto...

a me piace leggere i fumetti... non se se in danimarca può costituire titolo per avere 1.000 euri al mese, informati va!

boccaccino ha detto...

devo ancora capire bene. ma mi sa che devo essere iscritto da un anno al sindacato e pagare una quota a seconda delle mie entrate. quindi se non lavoro relativamente poco. dopo quest'anno avrei diritto ai sussidi. per fare tutto ciò c'è comunque necessità di un indirizzo danese. e si spera che da qui a un anno (quanti anni sono che lo dico?) la mia situazione lavorativa migliori e non avrò bisogno di quei sussidi che in realtà sarebbero molto utili ora. insomma non c'è trippa per gatti guagliò.

eleonora ha detto...

io sono molto triste...ma proprio assai!!

Annamaria ha detto...

...mi viene da piangere !

boccaccino ha detto...

c'è qualcuno che vuole suicidarsi? su, su, non fate i timidi! un suicida, ci serve un volontario che desideri togliersi la vita... forse lei bella signora? oppure il gentiluomo in fondo col cappello?

non pensavo che avrei potuto scatenare tutta sta depressione. il prossimo post lo faccio sul caffè che è meglio da noi.

arriva sto suicidaaa...?

mattia ha detto...

un attimo.c'è la cicciona qui davanti che mi impedisce il passaggio

pizzo ha detto...

eccomi . sono l'aspirante suicida. e pure la cicciona.

fabvizio veneevandi ha detto...

bravo ragazzo

boccaccino ha detto...

maestro...(con un pò di inchino e un sorriso moschettiere)