12 dicembre 2009

che poi che ti sogni?


domani grande manifestazione a copenhagen. corteo dal centro fino al bella center, sede dell’attuale conferenza per il clima dove delegati e rappresentanti di tutti gli stati del mondo stanno decidendo quali tipi di pantofole preferiscono.
dovrebbe venir fuori una roba grossa, un sacco di gente, sei chilometri, musica, portable toilets e bene o male ci arresteranno tutti.
ma io e mattia, che siamo previdenti, abbiamo deciso che prima di farci arrestare dovevamo fare qualcosa di interessante in danimarca. e quindi siamo andati in svezia.
una volta tanto nella mia vita ero in orario, stamattina, quando dovevamo prendere l’autobus per malmo. solo che io e il mio compare non avevamo considerato che se vuoi prendere l’autobus alla stazione e non sai dov’è la fermata non puoi chiedere a nessuno perchè alla stazione ci lavora la gente dei treni. e ti dicono guarda, sono estremamente spiacente ma io dei bus che partono proprio qui davanti tutti i giorni numerose volte al giorno per la destinazione più popolare non ne so assolutamente niente. io lavoro per le ferrovie. e noi perdiamo l’autobus.
circa tre quarti d’ora dopo mattia mi sveglia scuotendomi la spalla e senza dire niente mi mette un dito di fronte alla faccia e il dito indica a destra fuori dal finestrino dove c’è tutto il mare. e noi siamo sul mare e c’è il sole che è poco e basso, però è un sacco luminoso perchè ho dormito di gusto. e poi tutto questo bagliore diventa un pò più nitido e ci sono tante pale eoliche in mezzo al mare. e tutte le eliche girano insieme e in assoluto silenzio. e una sola pala di quelle eliche pesa quasi 19 tonnellate (l’ho scoperto nel posto dove la gente parla di pantofole). e tutta l’elica pesa quindi circa 57 tonnellate. e lì ce ne saranno almeno una decina, e il vento le sposta tutte insieme in silenzio perchè io sono lontano. però è tutto pesante: le eliche, il sole basso a mezzogiorno, e il vento che riesce a muoverle tutte e vuol dire che è fortissimo però è pure lento. tutto va lento e adesso che cerco di ricordarmi mi sembra che ci fosse un qualche tipo di colonna sonora in quella scena. tipo film. tipo un pò al rallentatore. e per cinque minuti penso che la danimarca sembra tutta una favola. è facile immaginarsi dove andersen abbia trovato le idee. però allo stesso tempo non è così bello vivere proprio dentro una favola, che poi che ti sogni?
e a malmo, dopo due tre ore di solitudine e camminate incontriamo anna, una che sta in classe con me e ci invita a casa sua a bere il glögg fatto da lei. è la prima volta che lo fa. è la prima volta che lo assaggia. poi andiamo a comprare degli orecchini per miriam e delle luci per la sua festa di domani che ha fatto 28 anni la settimana scorsa e le servono le decorazioni per la casa... e vuole comprare della roba chiccissima e tenerla appesa in casa per sempre. e io provo a spiegarle che se diamo per consolidato che esiste un buon costume, lei gli va apertamente contro. lei un pò se la prende e mattia ride. e poi finiamo in un locale a bere una birra tutti e tre. cioè tre birre tutti e tre. cioè una per uno. e finiamo a fare gli stessi discorsi intensi e concitati che facciamo tutte le volte io e anna. o io e martin. o io e tanti altri della scuola. solo che questa volta c’è un elemento esterno che assiste e che se avesse un blog potrebbe scriverne e verrebbe fuori qualcosa di divertente e malinconico. peccato che non ce l’abbia.
due ore dopo stiamo tornando a casa a piedi dalla stazione di copenhagen e quando entriamo a casa c’è odore di party. nel senso che letteralmente si sente l’odore del cibo e della birra e di cinque uomini che fanno una “cena natalizia”, oserei dire un pò maschile, attorno ad un tavolo. dopo una birra, diversi snaps e tanto formaggio capisco che parlare di mafia ormai mi viene naturale. ciao sono roberto, italiano, non avere paura, sono vegetariano.

5 commenti :

eleonora ha detto...

insomma mi hai fatto annoiare mattia parlando per ore di fotografia, quando torni dovrebbe portarti a napoli dai suoi amici e passare ore a parlare di circuiti e misure e digitale e analogico....ne verrebbe fuori un post bellisssimo!!

boccaccino ha detto...

basta organizzarsi.

e in realtà non credo che si sia annoiato poi così tanto... in fondo adesso può comunque raccontare che è stato in svezia. a casa di una svedese. bionda. bella. simpatica. single. e credo che questo basti. magari non è successo niente. però quando lo racconti con tutti questi elementi insieme fai un figurone.

aspetta un momento... ma quanti finti figuroni posso fare io che sto da mesi nella terra dei biondi??? adesso ci lavoro su...

Annamaria ha detto...

qualcuno sostiene che Malmo in realtà sia Danimarca..

Luigi ha detto...

sì però nell'immaginario erotico dell'italiano medio (cioè me) le bionde nordiche sono comunque "svedesone"... indipendentemente dal passaporto!

mattia ha detto...

ritengo le lettoni e le lituane superiori alle svedesi e alle danesi