16 novembre 2009

lo stolto guarda il dito.


sono le dieci di mattina e apri gli occhi per la prima volta e allo stesso tempo abbassi la coperta che c’hai fin su la testa e sei completamente avvolto da luce. a riga c’è il sole. quello giallo quasi bianco della domenica mattina di inverno. e sei enormemente sorpreso. molto più sopreso di quando due giorni prima aprendo gli occhi ha visto che fuori era tutto bianco. e visto che dormi in soggiorno non è solo un modo di dire. non hai bisogno di alzarti, andare alla finestra, aprirla e guardare fuori. nel soggiorno in cui dormi tu c’è una parete che è tutta vetro senza niente. e quindi la mattina entra tutta quanta dentro casa. qualunque sia il tempo fuori. e tu lo vedi dal divano su cui dormi, basta aprire gli occhi, tirare giù la coperta quanto basta e forse girare un pò la testa. e insomma sono le dieci e c’è un sole bellissimo che è ancora molto basso. chiudi gli occhi rialzi la coperta e bestemmi mentalmente perchè è la prima volta che vedi il sole in lettonia e te la perderai per dormire. sai che potresti fare delle belle foto lì fuori. che il sole è basso, che la luce è diversa. ma c’hai sonno perchè sei andato a dormire da tre ore e mezza. dopo tutto il giorno fuori casa e tutta la notte pure. come se avessi avuto ventanni. poi dormi ancora e ti svegli a mezzogiorno e mezza ora locale grazie alla sveglia del telefono. e ti chiedi a che serve mettere la sveglia a mezzogiorno e mezza. ti rispondi che c’hai da fare nel pomeriggio. ti chiedi se c’hai voglia. ti rispondi che sono giorni che stai facendo la vita da debosciato ma di foto belle ne sentiamo tutti la mancanza e senza foto belle non si lavora e chi non lavora non fa l’amore. se vuoi fare l’amore ti devi alzare. e visto che tu in genere vuoi fare l’amore vai in cucina e fai colazione e pensi che c’è gente che di professione fa l’amore e appena ha finito si siede e aspetta che collassi tutto l’assunto di cui sopra.
allora poi esci con calma e inizi a fare le foto al sole che se ne sta andando. e vedi un bambino che indica qualcosa ad una finestra di un palazzo vicino, non so bene cosa, un palloncino, un gatto suicida, qualcosa, e il padre che non se lo fila per niente che lo tira per la mano libera. e pensi che la gente che indica con stupore le cose tu la apprezzi. soprattutto se sono bambini. poi non è detto che la gente indichi sempre le cose giuste, ma ti fa tenerezza, ti interessa, ti incuriosisce. la gente dico, non la roba indicata. allora quando torni a casa ti metti a cercare foto di indici che poi in effetti non dovresti sentirti troppo intelligente a pensare a ste cose che poi arriva il saggio e indica la luna.

1 commento :

Annamaria ha detto...

invece il bambino stava indicando qualcosa di veramente interessante e non se l'è inculato nessuno. :(