1 settembre 2009

fine primo round. (consigli suggerimenti commenti accetasi)

il primo frammento di scuola è quasi finito. domani è il mio ultimo giorno per adesso. poi si parte col progetto. ho già parlato di billund, la mia prima impressione. e quando si è trattato di proporre una storia io non avevo molto in mente e allora ho semplicemente iniziato a parlare e più parlavo più l’idea mi veniva e insomma ho detto che billund secondo me è un non luogo che vive tutto attorno alla lego. è isolato, sembra noioso, tutti lavorano per la stessa compagnia e a vedersi è molto danese. e mi sarebbe piaciuto fare qualcosa in danimarca. è qualcosa che io non ho mai visto prima, magari niente di speciale per uno che vive in questo paese, ma io quando ci sono stato un pò ci sono rimasto. e mi piacerebbe raccontare questo posto, questo stretto rapporto con la società che ha prodotto il toy of the century. magari pure in modo un pò ironico. e tutto questo l’ho detto dopo che altri avevano proposto storie in texas o sulle armi in finlandia o su una fattoria di disabili o su new york. e il professore e il fotografo del momento, kent klich, si sono guardati in silenzio e poi mi hanno guardato in silenzio e alla fine di questo silenzio che è durato all’incirca una ventina d’anni kent dice un italiano da solo a billund per cinque settimane? silenzio di un altra decade. ma è un’idea incredibile, meravigliosa. fallo! e io finalmente posso sostituire il mio sorriso di circostanza con quello vero.
e se la mia idea all’inizio mi è potuta sembrare qualcosa di piccolo e insignificante piano piano mi è cresciuta dentro, anche per l’appoggio di professori e compagni. un’idea semplice ma concisa che vuol dire che non è dispersiva, almeno all’inizio. che la posso fare in un mese. che so dove andare, dove fermarmi e in linea di massima con chi parlare. so che tipo di foto voglio fare e più o meno immagino come farle. ci credo. non ho mai avuto un’idea più concisa di questa ho pensato. cazzo.
e questo è stato anche il motivo per cui poi ho abbandonato (per il momento) idee alternative, più internazionali, più affascinanti, più costose, più aleatorie.
e i giorni dopo sono stati un rimuginare sulla forma del tutto e poi non so come ho pensato che non ho più paura di volare e allora voliamo. che sarebbe bello fare foto dall’alto, sarebbe bello giocare con billund come in passato ho giocato con le lego. e portare a casa un paragone inevitabile ma da un punto di vista evitato. il cielo. e poi mi è venuto in mente che tutto questo poteva essere un gioco e doveva sembrare un gioco allora ho pensato a vincent laforet che c’ha vinto un world press photo con questa tecnica che si chiama più o meno tilt-shift. vuol dire che giochi col piano focale dell’immagine ottenendo effetti ottici insoliti, uno dei quali è quello che vedete in alto. sembra un modellino. un giocattolo. ma è soltanto il giardino sotto casa mia dove se ci fossero bambini giocherebbero il pomeriggio. questo è il nuovo punto di partenza. billund come le costruzioni lego. uno però chiede si vabbè che fai ti noleggi un aereo? io rispondo sì, lo sai che faccio? mi noleggio un aereo! che paradossalmente qui, dove il biglietto dell’autobus costa quasi due euro e mezzo, farsi un giro turistico di una mezz’oretta attorno a billund in un aereo da turismo viene meno di trenta euro. a parte il fatto che quando ad ottobre torno ad aarhus a scuola ci vado in aereo, ho pure avuto culo, perchè il tipo che fa questi giri turistici per aria è una persona disponibile e accondiscendente (c’ho parlato oggi per telefono). e pare che abbia bisogno di foto per la sua società di giri turistici per aria, foto degli aerei, foto dei piloti, foto del mondo da lassù. una mano lava l’altra e tutti vissero felici e contenti.
per quanto riguarda la mia sistemazione lì pare che la lego sia solita ospitare i vari tizi che da tutto il mondo arrivano per lavoro a billund (dove l’aeroporto è stato fatto costruire appositamente dalla lego per i suoi affari) in alcune accomodation dedicate. gratis naturalmente. e qualcuno mi ha messo la pulce nell’orecchio che l’enorme disponibilità e affabilità dei danesi potrebbe manifestarsi anche per quanto riguarda me...
e con questo credo di avere ultimato i lati positivi e le belle aspettative.
d’altro canto.
non ho intenzione di realizzare un lavoro che si basi unicamente su foto fatte dall’alto. che sfrutti solo e soltanto quella particolare tecnica (anche se è molto d’effetto). voglio parlare con la gente, raccontare questi che fanno dalla mattina alla sera, anzi no dalla sera alla mattina perchè di giorno lavorano per la lego (sia chiaro non tutti lavorano direttamente per la lego ma l’indotto è grosso). voglio capire se vivono sul serio o se aspettano il giorno dopo per tornare a lavoro. voglio entrare nella fabbrica dove viene prodotto il mio giocattolo preferito. voglio andare alle partite di pallone dei bambini. voglio andare a legoland. voglio fare ritratti. e non ho la minima idea di combinare le due cose. modellini e non.
ci sono tutta una serie di problemi tecnici riguardo alla tilt-shift photography che non mi metto a spiegare ma in poche parole non ho l’attrezzatura per farlo, la scuola me ne presta una parte (una bella parte) ma poi comunque ci devo mettere del photoshop il che non è un problema per la scuola ma potrebbe esserlo per i giornali. magari ne parliamo con calma più avanti, tanto è una questione ancora in alto mare.
per quanto riguarda l’aereo ho bisogno di un permesso speciale per sorvolare la città. di solito loro volano ai margini per questioni di rumore e sicurezza immagino. quindi è possibile che salta tutto. non ho ancora idea di dove andare a dormire. la lego non ha la minima intenzione di rispondermi il che mette in crisi non soltanto la mia speranza di alloggio, ma anche i miei piani di azione per quanto riguarda le foto. e in tutto questo domani è sempre il mio ultimo giorno, c’ho vuol dire che da dopodomani sono effettivamente nel progetto.

oggi è stata una lunga giornata. siamo stati ad una mostra e stasera tutti a casa mia a mangiare pasta cucinata veramente male forse per gli ingredienti forsè perchè mi sto scordando come si fa. e ho appena finito di mettere a posto che questa casa hippy è piena di cose divertenti da vedere, spostare, rompere, suonare. e mi sa che è il caso che me ne vado a letto che domani dopo la scuola devo pure andare alla banca del seme più grande del mondo.

9 commenti :

Luigi ha detto...

1. lego & co. vs international... lego tutta la vita!
2. dietro la plastica e i mattoncini, da qualche parte ben nascosto, ci deve essere il mostro capitalista. non può essere tutto bello. tipo: la fabbrica inquina? le scorie dove finiscono? con la crisi hanno licenziato qualcuno? e vattelappesca cos'altro.
3. la banca del seme? ma miriam lo sa? ;)

Anonimo ha detto...

si si lo so, e dire che sono quella che si scandalizza di meno. roberto c'è rimasto male. ahah!

Luigi ha detto...

ho fatto un paio di provette photoshoppiche per qualche tilt-shift tarocco.... uaaaaaa che ficata!!! troppo divertente.

eleonora ha detto...

marcio marcio....sai che figo una cosa sporca fatta come fosse un modellino..i modellini sono sempre puliti e ordinati, non si è mai visto un modellino di cose brutte e cattive!!
vabbè non so se hai capito che intendo, cmq ci saranno tanti robertini in giro per la danimarca?
fantastico!

boccaccino ha detto...

in realtà non t'ho capito eleonò. e comunque non ho intenzione di parlare di cose brutte e cattive. la lego è in controtendenza rispetto alla crisi, va a gonfie vele. non se si inquina o se tratta male i dipendenti, non credo e di base non mi interessa per questo progetto. mi interessa la città in funzione della lego. crecare di fare una parodia delle costruzioni a mattoncini colorati utilizzando le case vere, le auto vere, le persone vere. poi è da vedere se ci riesco e soprattutto è da vedere che c'ho davvero in testa. bah.

mattia ha detto...

ce l'avranno una banca del seme a legoland o fanno tutto alla vecchia maniera?

Luigi ha detto...

ce l'hanno ce l'hanno... è fatta tutta di quadratini da due bianchi...

eleonora ha detto...

ho capito che non ti interessa, non scrivo quello che segue per insistere ma giusto per spiegarmi...la parodia della lego con le cose vera mi sembrava ancora più una parodia se fai diventare lego delle cose che non lo sarebbero mai, per questo dicevo sporco e cattivo, non credo che la lego abbia mai fatto il modellino di una discarica o cose del genere!
non so se adesso sono stata più chiara, ad ogni modo mi pare un progetto veramente interessante, comunque deciderai di realizzarlo è proprio una bella idea!!

boccaccino ha detto...

capito capito... in effetti ci potrebbe stare... ora vedo quello che si può fare! anche se dubito che qui in danimarca abbiano le discariche. non credo gli servano dopotutto. come sai tutta la monnezza d'europa ce la prendiamo noi... che altruisti!