
e poi un culo. in mezzo alla strada. la superstrada. un culo enorme che corre, fortunatamente nel senso di marcia, ma molto più lento dell'ammasso di lamiere che gli sta per andare addosso. la superstrada è buia e l'unica luce la fanno i fari che all'inizio non distinguono bene questo culo però io freno lo stesso, per paura. e incredulità. l'inerzia sveglia pure miriam che dice "che c'è" inspirando. rallento tanto e non dico niente perchè ancora non ci credo, perchè sembra un film e la prima cosa che penso è che ci vorrebbe una foto. ma io sto guidando (non è mai stato un grosso problema) e la macchinetta è in quel buco nero che è la borsa di miriam, quindi niente foto. davanti a noi c'è il culo di un cerbiatto che corre. andrà più o meno a cinquanta. in mezzo a una strada. in direzione siena.
cioè: due gradi sotto zero, buio nero, una colata di asfalto che attraversa l'umbria con uno spartitraffico grigio in mezzo e due barriere di metallo ai lati che significano chiaramente "state lontani cervi e affini, restate nel verde circostante". due lucette che viste da lontano sono piccole piccole ma avanzano veloce veloce facendo rumore davanti e puzza dietro. a guidare le lucette un tizio mezzo immerso in pensieri tutt'altro che bucolici e subito davanti, al centro di tutto, una bestia che ha contemporaneamente zoccoli e tenerezza.
subito quattro frecce per le tre auto che arrivano da lontano. il nostro sopraggiungere spaventa il cerbiatto ma non lo dirotta: continua verso siena, un pò accellera, e io mi preoccupo un pò perchè le tre auto che arrivano da lontano non penserebbero mai che io ho rallentato così bruscamente perchè sono riuscito a vedere un cerbiatto nel buio che adesso continua a corrermi davanti. e magari nel sorpassarmi tirano sotto il bambi senese.
mi sa che la prima cosa che ho detto l'ho detta in questo momento ed è tipo oddio. vuol dire che sono definitivamente uscito dall'incredulità e che, bando all'atmosfera onirica del torpore di un'auto nella notte, bisogna che sto bambi sopravviva. miriam è in punta al sedile con la testa nel parabrezza, mi tira il cappotto e mi dice "buttalo a destra! buttalo a destra!" o qualcosa del genere. all'inizio mi sa tanto di speronalo, poi capisco che, ancora una volta, la mia coinquilina riesce ad essere più lucida di me anche appena sveglia. mi metto un pò alla sinistra del giovane similcervo che subito, con l'espressione "sì vabbè, ti faccio passare cafone con l'auto grossa", libera la strada superando il guardrail e scomparendo nel nero. le macchine che arrivano da lontano si erano intanto avvicinate e avevano assistito alla scena, ma velocemente. io invece ero ancora a cinquanta e ridico oddio. riprendo velocità piano, guardo miriam che sorride e la prima uscita è la nostra. passignano est.
8 commenti :
è arrivata l'ora che i cerbiatti,le mucche e le pecore imparino un po di codice stradale.
io sono sempre più lucida di te, che poco pragmaticamente ti eri fissato sul culo del bambi senza pensare alla sua morte imminente. che avventura.
ma allora i bambi esistono davvero!!gli hai chiesto come sta la mamma?dice che aveva avuto problemi con un incendio..
uffi lo voglio incontrare pure io bambi!!! :)
non credo di dire niente di nuovo se ti faccio notare quanto sai essere espressivo e coinvolgente per iscritto. sarà l'età, sarà che sono appena rientrato in casa e sulla mia di strada, a parte qualche goccia d'acqua, non c'era nessun prodigio della natura e della vita. magari dovresti scrivere con più costanza in questo o in altri contenitori, magari è tutta una questione di pigrizia. non so, io me ne vado a dormire. ma stasera penserò all'avventura che ho appena letto e sarà tutto un altro sogno.
grazie mille. hai ragione e ho deciso che da domani terrò una rubrica fissa su internazionale.
e cos'è la fanzine dell'inter?
sono volgare se penso "bambi, polenta, sugo"...oddio sono un mostro!!!ahhhh
Posta un commento