17 giugno 2007

night lab

attenzione: le foto che vedete non sono state lavorate digitalmente con nessun tipo di programma. si tratta di immagini che appaiono così come le ha catturate la macchinetta, senza post-produzione.

girovagando in rete si trova proprio di tutto. questa tecnica, della quale non credo di aver capito il nome, si basa su un principio vecchio quanto la fotografia: scrivere con la luce!
è molto semplice e banale ma l'effetto è proprio d'impatto. in realtà quelle qui sopra sono soltanto delle prove e devo comunque esplorare ancora a fondo le mille possibilità offerte da questo tipo di ripresa.
il gioco consiste nel mettere la macchinetta su un cavalletto, impostare uno scatto lungo (circa 20 sec.) ed illuminare con una torcia (se ha un cono di luce abbastanza stretto è meglio) il soggetto desiderato. il soggetto desiderato qui sopra è come sempre miriam che si presta ai vari esperimenti di un cretino. al contrario di quanto si possa pensare non è necessario che il soggetto sia sempre perfettamente immobile. l'immobilità è necessaria, infatti, soltanto per la parte illuminata dalla torcia, in quel determinato istante. in altre parole mentre sto illuminando i piedi la valletta (purtroppo non velina), la stessa è libera di girare la testa a suo piacimento.

l'effetto insolito è dovuto all'illuminazione che può arrivare da più punti contemporaneamente (infatti chi illumina può spostarsi a luce spenta senza apparire nella foto finale), senza per questo essere diffusa su tutto il soggetto.


purtroppo, ripeto, devo ancora prenderci la mano e imparare come e perché dare un certo tipo di illuminazione. già dagli esempi si vede che i tentativi hanno avuto risultati diversi. la prima foto è effettivamente il primo scatto in assoluto, dove si vede anche tutta la scia lasciata dalla torcia che non avevo schermato bene (ma così mi è venuto in mente che poteva anche essere una cosa volontaria... un discorso da riprendere); la seconda foto è quella che mi è piaciuta di più, anche se troppo poco uniforme, e forse avrei potuto giocare di più con le diverse illuminazioni; la terza, infine, mostra un risultato molto più morbido e uniforme, ma allo stesso tempo meno d'effetto rispetto agli altri due.

il digitale permette di giocare tanto. ma appena apprendo meglio questa tecnica e riesco a tirarne fuori cose complete voglio provarla sulla pellicola b/n.

6 commenti :

Ele ^_^ ha detto...

Bella tecnica, magari provo a sperimentarla anch'io sulle persone.. La seconda foto è quella che mi piace di più, come anche a te da quanto ho capito! Anche la prima per essere stato il tuo primo esperimento non è male! Bè allora ci si vede quando avrai fatto altri esperimenti! Grazie di essere passato, a presto! ^^

Anonimo ha detto...

bello questo esperimento mi piace proprio!!!anche io preferisco la seconda forse proprio perchè non è uniforme, e naturalmente mi piace molto la modella, valletta e pure velina!!perchè a miriam non le manca niente!!!e fai poco il simpatico!!!i baci!!

Anonimo ha detto...

volevo spezzare una piccola lancia a mio favore. era mezzanotte inoltrata, avevo un sonno incredibile e...non avevo facce migliori!
se dovessi dare un titolo alle foto, sarebbero:
1) "e vabbè famolo st'esperimento"
2) zzzz...zzzz....zzzz...(mi stavo addormentando)
3) "hai finito?"(a denti stretti)

ps:elisabetta canalis ha le rughe ed è bassa.

AntonioZag ha detto...

mmm..le done rugose e tappe!!!quando vengo me lo fai vedere sto esperimento..

Anonimo ha detto...

Simpatico! A me piace di più la prima, mi sa di qualcosa che viene dallo spazio, una fotografia stellare...

Alf1 ha detto...

interessante questo effetto, ora ci provo anche io.