6 aprile 2011

astronascente.


ho letto sull’espresso della settimana scorsa che è nato il bambino che andrà su marte. pare che lo stiano già cercando, perchè dicono che è nato in uno di quei paesi occidentali del futuro, tipo la russia, il brasile, la cina o l’india. e insomma sono tutti paesi grandissimi e scarsamente monitorati. cioè fondamentalmente non lo sanno dove stanno le persone. sanno che ci sono ma non sanno dove. quando è nato armostrong bene o male sapevano dove andarlo a prendere (che l'america è grande ma c'ha le strade che ti metti all'angolo e hai capito tutto). quando è nato gesù pure. che poi nel caso di gesù il padre si è pure premurato di mettere l’insegna astronomica sulla capanna, come a dire ehi, è qui il bambino delle stelle che tutti cercano.
e invece questo bambino delle stelle qui, quello che è già nato e che deve andare su marte, l’insegna non ce l’ha. magari è nato in una favela o nella steppa in mezzo al niente pure lui, però a differenza di gesù non è raccomandato.
e secondo me fanno bene a trovarlo subito questo bambino, perchè se aspettano e il bambino diventa grande poi non ci vuole andare più su marte.
finchè sei piccolo e ti dicono “senti, devi fare una cosa su una navicella spaziale che non devi andare a scuola per circa quattro anni ed è probabile pure che incontri qualche extraterrestre”… insomma se ti vengono a dire così entro la pubertà, e forse anche durante, non credo ci siano grossi dubbi sul tuo entusiasmo.
ma se glielo dici da adulto è finita. “signor astronauta di un paese occidentale del futuro, lei è stato scelto per guidare fino a marte”.
già ti senti come lo sfigato che deve fare il guidatore sobrio. “sono due anni solo andata e si mangiano soltanto rustichelle. però di notte i caffè sono gratis. ma tecnicamente non è mai notte. o forse lo è sempre. ci stiamo ancora ragionando.”
guidare di notte è stressante. e quando non è stressante ti addormenti, ed è peggio. oddio, è pure vero che è difficile che tamponi qualcuno nel tratto terra-marte, però se ti addormenti alla guida ti prende male lo stesso. e poi mentre dormi sogni che quando torni indietro, tra quattro anni, troverai un mondo completamente diverso. e sogni che mentre tu sei lì a fare il camionista intergalattico la gente intanto sta crescendo e sta invecchiando e si sta facendo dei ricordi senza di te. e stanno uscendo tanti film che non vedrai mai al cinema, e tua figlia perde la verginità e tua moglie pure e ti riga anche la macchina facendo retromarcia. e la scienza fa mille passi avanti perchè arriva un tipo che risolve l’equazione mancante e da quel momento in poi tutti riescono a conoscere l’universo nei minimi dettagli da casa. roba che poi quando torni ti dicono “ah grazie, ottimo, bravo. però intanto abbiamo già fatto”. insomma tu sei lì in direzione marte e non puoi controllare niente del tuo mondo, della tua vita. o meglio di quella che credevi fosse la tua vita, invece è la vita degli altri, perchè la tua vita la stai vivendo lì, con l’adesivo di gagarin sul portabagagli. affianco a quello apple. la tua vita adesso è andare su marte mangiando rustichelle e prendendo vitamine in pillole.
e ti viene il panico perchè magari intanto il tuo paese entra in guerra per esportare la democrazia in italia e ci sono degli sconvolgimenti geopolitici e poi c’è un colpo di stato proprio vicino casa tua e cancellano il programma spaziale. chi c’è c’è, chi non c’è non c’è.
e tu senti tutto questo dall’autoradio della navicella e pensi che non puoi più tornare indietro e ti disperi e fai nooooo. e poi cambi stazione e ti senti la partita. che è domenica pomeriggio, il sole ti squaglia l'arbre magique, e la strada è ancora lunga.

2 commenti :

Unknown ha detto...

Splendido.

Erre Quaranta ha detto...

Noi siamo figli delle stelle...