26 ottobre 2010

vivo ad harlem. poco. ma abbastanza.

faccio mille cose al giorno. però qui il sistema metrico decimale è diverso. invece dei metri o dei litri o dei chilometri hanno i piedi, le once e le miglia. e invece delle cose c’hanno le fesserie molto utili.
e quando torno a casa la sera mi dico che ho bisogno di un pò di tempo tranquillo sul divano, di rispondere alle email, mandare le foto, cose così. mi dico per oggi basta e poi arriva il messaggio che è solo un indirizzo. e allora mi rendo conto che qui invece del basta c’hanno il basterebbe. e soprattutto che invece dei messaggi c’hanno delle cose buttate lì. e poi c’è william che è il tipo che sta in casa con me che mi dice in continuazione “never miss an opportunity, boy”. e mi rivela che non solo i messaggi sono cose buttate lì, ma che queste cose buttate lì sono opportunità. ed è pure di colore. e io mi sento come in un film ambientato in alabama dove c’è lo schiavo negro che è più saggio del sindaco, del pastore e dello sceriffo messi insieme e che alla fine c’aveva sempre ragione lui. che poi william non è esattamente uno schiavo, è un attore, ed evidentemente in quanto attore fa bene la sua parte di schiavo e io invece di starmene a casa continuo ad uscire e a bere la sera e a dormire fuori e a svegliarmi stanco e a riprendermi solo per la necessità di uscire di nuovo. e stasera ho scoperto che non sono gay, ma sembra quasi che sono l’unico. qui invece degli orientamenti sessuali c’hanno il granturco.
in ogni caso non credo sia arrivato davvero il momento di dire “ehi tutti, mi sono trasferito, venite a trovarmi a casa mia, finalmente”. però visto e considerato che quel momento non arriva mai, allora mi sento di dire “ehi tutti, mi sono trasferito, venite a trovarmi a casa di un altro”. che tanto qui invece delle case c’hanno i posti.
insomma qui c’hanno tutto, bello davvero, ma l’hanno buttato in un frullatore che ancora gira e l’hanno chiamato america.

4 commenti :

Luigi ha detto...

io è un po' di giorni che sono euforico se penso a tutte queste persone che conosco e che, a vario titolo, fanno parte del mio mondo intimo e personale. loro, le persone, diventano grandi, vanno in giro per il mondo, fanno le scuole grosse, come forse, per opportunità, sarebbe piaciuto fare a me ma non c'ho avuto la testa per farlo. loro, le mie persone di cui sopra, a cui voglio proprio un gran bene, lo fanno e io gioisco e mi sento pure orgoglioso.
lo so, non è che io c'entri nulla ma è come quando la nazionale vince il mondiale e tu sei eccitato manco l'avessi fatto tu il goal decisivo. probabilmente in italia non siamo abituati a farlo fuori dai parametri calcistici ma si può essere felici anche per spirito di fratellanza.
vai, uaglio', che le opportunity tue fanno bene anche a chi fa il tifo per te!
e poi mo' posso raddoppiare il tempo di permanenza in america, se dovessi venire, perché ho due posti dove scroccare ospitalità fino a farmi cacciare!

mattia ha detto...

nel senso che hanno diversi tipi di granturco?

Lorenzo ha detto...

Che bel "post". L'ho appena scoperto! :) In culo al lupo, o qualcosa del genere...

boccaccino ha detto...

luigi tu sei molto carino e romantico e non farmi stare qui ad elencare tutte le qualità poco virili che trovo in te.
però mi sa che mi sono espresso male. cioè io non è che esattamente sto qui a tempo indeterminato. sono un emigrante precario. mi rinnovano il contratto di immigrato di tre mesi in tre mesi. e tu capisci bene che poi è difficile fare piani. sono un immigrato a collaborazione occasionale. a natale volo indietro.