6 agosto 2010

questo blog è in ferie. ovvero l'estate vista dall'alto.


da qualche parte ho scritto che questo blog è in ferie. e chi un pò mi conosce sa che se il blog è in ferie vuol dire che io sto lavorando. oppure sto in ferie pure io facendo cose che non finiranno raccontate qui. e chi mi conosce ancora di più sa benissimo che non esiste differenza tra vacanza e lavoro perchè io, fortunatamente, vivo in vacanza.
si da il caso che in questo periodo un pò sono stato impegnato. direi a fingere di lavorare, un pò chiuso in casa e un pò aperto fuori, tentando di esagerare con l’alcol.
e il bello di questa estate come sta venendo è che finalmente me la vivo come fosse primavera, e a tratti inverno. l’autunno no, che l’autunno è troppo di più. insomma è un’estate dove non sono costretto a fare l’estivo. perchè io, e ripeto fortunatamente, faccio l’estivo tutto l’anno. e onestamente non vedo nell’estate picchi di benessere e serenità. perchè, e sottolineo fortunatamente grattandomi anche un pò i coglioni, la serenità me la ritrovo tutti i giorni quando c’ho voglia di fermarmi un attimo a compiacermi (se non si fosse capito questo è uno di quegli attimi). e così, in mezzo a quella che è la bimestrale pennica pomeridiana d’europa, io che faccio? progetto qualcosa di nuovo? sì, diciamo che mi sveglio con un’idea ogni giorno. anche se spesso, ovviamente, quando è sera è una puttanata e basta. a parte quella della polaroid, quella è bella. e pure quella del giappone. però quella è in giappone. vado a mare? sì, due giorni domani. anzi tre. senza contare la sicilia di giugno e settembre. ma quelli erano e saranno pescatori. e onestamente dai pescatori non me la sento di andare in costume da bagno e infradito. anche perchè non ho le infradito. lavoro alle foto? sì, quelle invernali, molto invernali, e ci tiro fuori questo. accetto che sia agosto? no, continuo a vivere. mi sequestrano la patente? probabilmente sì, eccesso di velocità per un altro amore interinale. che poi sto fatto degli amori interinali meriterebbe una cosa a parte. tipo un saggio su come si definisce un amore interinale e sulle sue caratteristiche di cosa meravigliosa. che vorresti non finisse mai e che però appena ti accorgi che l’interinalità è la base della meraviglia sembra sempre essere troppo tardi. e anche sulle varie e spesso scontate relazioni tra estate e amori interinali. ma questo qui non è quel saggio. mangio tanto in compagnia? sì, godendomi di nuovo una stanza mia, una cucina e un bagno in condivisione, le gite al lago, i concerti e le serate nelle ville degli altri ricchissimi. conosco nuova gente che non smette di offrirmi ospitalità, principalmente all’estero? no, sono io che di solito mi infilo a casa loro, collezionando una quantità di favori da restituire che ci si potrebbe fare un secondo film. ma alla fine è sempre bella gente. ozio e riposo incondizionatamente? molto spesso e molto volentieri. poi ogni tanto capita che mi scrive qualcuno tipo, che ne so, il new york times, e allora un pò mi concentro. però non capita spesso. vado in francia? due volte. vado in germania? due volte. vado a roma? spero proprio di sì, dannazione. vado altrove? presto.

6 commenti :

Alessia ha detto...

Inoltre bisogna andare a Zurigo a sentire Jonsi...

boccaccino ha detto...

ah già...

alessia messaggio su facebook ha detto...

Questo era partito come commento al post, ma poi mi è sembrato esagerato, quindi lo appiccico qua.

E oltre tutto questo, secondo i miei sogni di stanotte dovevamo andare a Koln per qualche Concert, ma non di Keith Jarret, e ovviamente partivamo da Perugia in macchina con la Stella dell'Oriente, e per qualche motivo ci fermavamo a dormire nella foresteria dell'informagiovani (anche se la mia tessera non era regolamentare) che stava in cima a corso garibaldi. Ci volevamo portare pure il Giaberna ma lui ha fatto un sacco di storie che non aveva tempo, anche se gli dispiaceva perché una delle sue migliori amiche viveva a un km da Koln. Poi mi sentivo un po' in colpa perché non avevamo messo in ordine dopo aver dormito all'informagiovani, e non gli avevamo nemmeno offerto un caffè. In fondo ci avevano ospitati gratis ed erano stati molto gentili. Tuttavia ce ne siamo andati senza troppi problemi, e tu ovviamente ti sei svegliato prima di me, e quando ti ho fatto notare che eravamo andati via senza riordinare tu hai detto "perché voi siete gente che vive senza cellulare". Poi mi hai anche dato una spiegazione ma non me la ricordo. Qui si interrompe il tutto.

boccaccino ha detto...

grazie alessia messaggio su facebook per aver svoltato un pò questa cosa brutta che stiamo commentando a vicenda in maniera inutile. te ne voglio bene.

Unknown ha detto...

Te lo ripeto: tu sei l'unico sano. Raggiungimi presto a Roma.

AntonioZag ha detto...

l'unico sano? ahahahahahah