1 aprile 2010

mirabella nord.


credo di essere stato a cena con l’unica archeologa che va nei posti del mondo a scavare per trovare l’archeologia sotto terra. cioè lei davvero va nei deserti col fazzoletto in testa e scopre la preistoria e tutti sono contenti e poi arrivano i nazisti coi carriarmati che si vogliono rubare tutto ma poi per fortuna in una scena d’azione muoiono tutti in delle trappole egizie che risparmiano solo i buoni. cioè esiste certa gente. ed è pure italiana. parte, scava, si diverte, percepisce dei soldi, e prima che finisce di parlare io mi sono già finito la pizza e allora capisco che è il mio turno e penso che io una volta ho trovato un orologio rotto per terra e l’ho lasciato lì. che non sia mai i nazisti. poi mi mangio pure un altro quarto di pizza suo, che sennò si butta.
fuori dalla pizzeria io dico che ti va di fare, così per dire che ti va di fare. e lei risponde vediamo se riusciamo a trovare un posto che vende birre analcoliche (stasera, per motivi diversi, entrambi non possiamo bere alcol). e io le rispondo che è impossibile. che se pure è vera la leggenda delle birre analcoliche non esiste nessuna leggenda sui posti che le vendono a benevento. nel senso che non esistono nemmeno nella fantasia. è tempo perso. ma va bene, ci sto, però chiedi tu che io mi vergogno.
dopo diversi prevedibilissimi fallimenti sono illuminato dall’idea dell’anno. dove possiamo trovare delle birre analcoliche di mercoledì notte? dov’è che le ho viste in vendita? perchè lo so che le ho viste. di notte. io che faccio di notte? dormo. oppure? viaggio in macchina. bravo! e quando sei stanco? mi fermo a comprare una redbull all... ehi! ho trovato! senti questa, le dico mentre rientra in macchina, andiamo all’autogrill. lì ce le hanno di sicuro. tu c’hai da fare? no. perfetto. l’idea dell’anno.
quindi cerchiamo di capire se l’autogrill più vicino si trovi verso napoli o verso bari. lei tira fuori dalla borsa un cellulare contemporaneo e inizia a cercare la soluzione, che però tarda ad arrivare. e perciò io tiro fuori il mio atlante stradale deagostini di dodici anni fa e lei dice, sorridente e carica di meraviglia, un atlante stradale? e io ripenso al fatto che ho sempre a che fare con un’archeologa. è normale che si entusiasmi. le mappe deagostini non ci sono dell’aiuto sperato. anzi, a dirla tutta, io non ci speravo affatto. perchè in questo modo mi sento libero di dire a voce alta, dopo averlo aspettato a lungo, all’avventura! e ovviamente gli elementi notte, macchina a benzina, autostrada, provincia dell’italia inutile, due venticinquenni, autogrill, nessun piano, quattro anni che non ci si vede, sono tutti elementi che mi fanno pensare a quanto sia generazionale a volte. naturalmente con orgoglio.
all’avventura vuol dire sostanzialmente che si arriva a castel del lago, si prende il biglietto dell’autostrada, si ferma la macchina in mezzo alle due strisce bianche invalicabili poco dopo il casello, si scende dall’auto dicendo mi scuseresti solo un istante, si corre in mezzo al piazzale per chiedere informazioni all’omino nella casetta che dice bari, si torna in macchina dove lei dice quel camion è passato molto vicino e tu dici oh, si va verso bari, dopo sette chilometri si arriva all’area di servizio mirabella sud. buonasera, noi cercavamo delle birre analcoliche. chi cercate voi? grazie, arrivederci.
ma non perdiamo tutte le speranze che c’è ancora un’opportunità. nel tornare indietro passiamo ovviamente per la gemella di mirabella sud, guardacaso mirabella nord. ed è qui che finalmente perdiamo tutte le speranze. e io glielo volevo quasi dire alla signora triste del bar. tanto per cominciare credo proprio sia illegale non avere birre analcoliche in un’area di servizio. capisce, può essere pericoloso che magari gli automobilisti siano costretti ad ubriacarsi per colpa sua. tutto questo incide sul bilancio sanitario italiano. senza contare quella pubblicità orribile di fisichella che dice beviti la birra senza alcol nelle aree di servizio e io arrivo qui imbottito di antibiotici e lei mi dice che fisichella si sbagliava. lei ha idea che è mercoledì notte e ci troviamo in una provincia dell’italia inutile e noi due abbiamo venticinque anni e stiamo cercando delle birre analcoliche? che già di per sè è una cosa triste, figuriamoci se non la possiamo nemmeno vivere come un’avventura generazionale. dove le mettiamo le avventure generazionali signora?
ma la povera signora in fondo non ha molta colpa e sono convinto che una birra analcolica non avrebbe poi cambiato di molto la serata. compriamo una fanta, una cocacola e torniamo in macchina, nel parcheggio deserto, alla luce dei neon.

3 commenti :

Luigi ha detto...

archeologia... che poi vuol dire "discorsi del passato"... più o meno.

bella idea l'autogrill.

Anonimo ha detto...

Lo zen dice che a volte cercare fortemente una cosa è la via giusta per trovarne un'altra...fatto sta che fonti certe mi riferiscono che a Senigallia, in un albergo chiamato Finis Africae, appena si apre il frigobar per sanare l'ancestrale curiosità di vedere che c'è dentro spunta un uomo baffuto accompagnato dalla scritta "Moretti zero"...insomma, le morali sono due. 1)Se la birra analcolica si trova ai confini dell'Africa e non nel beneventano, c'è qualcosa che non va in questo mondo 2)Che forse la cosa che cercavi realmente era quell'angelo custode travestito da camionista panzone.

boccaccino ha detto...

dicono si chiami serendipità. ma io non ci credo.