8 aprile 2010

armadio.


eppure quando sono entrato non me lo immaginavo che effettivamente. e invece arriva questo tipo che è il proprietario del negozio. che poi a chiamarlo negozio ce ne vuole, aperto sei ore a settimana, cioè il minimo necessario per evitare di sembrare morti. e arriva questo tipo, che poi lì dentro ci vive perchè nel retro c’è tipo una camera da letto, e io gli dico che sono settimane che passo lì davanti e ci volevo entrare ma era sempre chiuso e lui ride col cappello di lana in testa come se si fosse appena fatto una canna. e in effetti se l’era appena fatta. ma non perchè ci fossero prove che se la fosse fatta in quel momento, piuttosto perchè poi viene fuori che lui è un tipo che si è appena fatto una canna praticamente sempre. uno di quelli che ormai si sveglia così. e io gli dico che mi piacerebbe acquistare dei vinili e che quel posto mi ispira molto e gli chiedo se ha anche roba più recente. e lui mi dice praticamente no, è tutto usato e la maggior parte è musica vecchia. la migliore, aggiunge. e visto che lui aggiunge io sorrido col cappello di lana in testa ad assecondarlo. e poi lui mi chiede se ho un giradischi e io in effetti, gli spiego, il giradischi non ce l’ho. cioè ce l’ho in italia e tecnicamente non è nemmeno il mio, è di mio padre, però a me sta storia di comprarmi i vinili mi prende troppo bene anche se per il momento non so che farci, non saprei nemmeno dove metterli. e forse prima del giradischi dovrei preoccuparmi di avere un armadio e una casa attorno all’armadio nella quale effettivamente potrebbe entrare, perchè no, un giradischi. e mi sento i vinili in questa casa vuota con un armadio e un giradischi e nient’altro, con le pareti ancora vuote che forse di fronte al mare aperto ti senti meno solo. bello no? e lui alza una sorta di tappeto e tira fuori questo vecchio attrezzo pioneer che si vede che non funziona, cioè lo vedrebbe anche mio nipote che non funziona, mio nipote che non ne ha visto nemmeno mai uno funzionante, ma a pensarci nemmeno mai uno in generale. si vede che è un giradischi che arriva dal passato. e capisco che questo passato è così evidente perchè il tappeto che ha sollevato e sotto il quale era nascosto il giradischi non era un vero tappeto, ma era polvere. e con aria benefattrice mi dice ho qualcosa per te, eccolo qui. eccolo lì. sorrido e intanto già penso alle scuse che gli devo appioppare, che non posso comprarlo perchè non saprei come portarmelo in italia, cioè lo dovrei spedire, e poi i vinili li comprerei sì che costano un prezzo ridicolo, però anche quelli è un problema a farli entrare nella valigia. insomma che sono interessato a tutto ciò, ma più in maniera platonica.
poi invece finisce che esco da quel posto col giradischi sotto braccio, perchè voleva essere un regalo. e prometto di tornare presto a comprare i vinili a prezzo ridicolo.
mi ritrovo a pensare ad un modo per risolvere tutte le scuse di prima, scuse che poi non ho usato. giro l’angolo e salgo a casa, dove adesso quello che dovrebbe essere il mio giradischi è sul terzo ripiano di quello che dovrebbe essere il mio armadio.

3 commenti :

mlova nova ha detto...

ma funziona? (bel pezzo btw)

boccaccino ha detto...

al momento no. ha la cinghia rotta. non so in che condizioni sia la testina. e sicuramente ha un cavo di alimentazione che non ho mai visto in vita mia. però è nero.

Annamaria ha detto...

sembra bello.
certo, un giradischi prima dell armadio..la dice lunga..