17 gennaio 2010

quella notte a ostia.


londra. camden town. giovedì sera. computer sul davanzale fuori dalla finestra perchè dentro non c’è abbastanza segnale. finestra aperta giusto per il monitor. riscaldamento rotto. io e masiar tra due stufe elettriche che fanno luce rossa. ognuno sulla sua poltrona. ecce bombo.

per me, quel sole che noi abbiamo aspettato per tanto tempo quella notte a ostia… e che poi spuntava dalla parte opposta, per me è stato… un segno, un invito a capire. secondo me, in questo periodo noi stiamo sbagliando pressoché… più o meno tutto. siamo un po’ scocciati, un po’ delusi, un po’ stanchi. abbiamo smesso di fare politica attiva. siamo contenti, perché ci siamo liberati di questo peso… cerchiamo di divertirci. io sono un po’ stufo, anche perché non mi diverto. dobbiamo riuscire, qui, a fare qualcosa. non come ora, che nessuno si fa gli affari suoi ma non cambia nulla degli altri.
penso che sbagliamo quasi tutto: nei rapporti con le donne, tra noi, con lo studio, in famiglia, nel lavoro... io vorrei che noi parlassimo… veramente. per cercare di cambiarci, di essere diversi nei comportamenti, dai nostri nonni. per essere, ma veramente, nelle cose di tutti i giorni… rivoluzionari.
come discorso inaugurale penso che basti e avanzi.

ecce bombo - nanni moretti - 1978

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