in realtà dovrei dormire, me ne rendo conto. il problema è che appena passa un giorno, e questo succede sempre, tutto quello che è accaduto viene quasi totalmente archiviato in modo da far spazio a roba nuova. nel mio cervello intendo. ed in effetti è proprio quello che è successo durante i primi giorni. e adesso mi vedo costretto a fare un piccolo noioso riassunto in modo da pulirmi la coscienza e alo stesso tempo recuperare fino ad oggi. però vedo di andare veloce che oggi è stata una gran giornata. allora sono arrivato a billund con l’aereo che sembrava di atterrare in australia nel buio assoluto che billund sta proprio al centro dello jutland e quindi lontano dal mare e io l’australia di notte me la immagino esattamente così. buia al centro. ma buia che non vuol dire che la gente sta dormendo, ma che i canguri stanno dormendo. ad ogni modo billund è un posto molto isolato dove ci sono fondamentalmente 3 cose: l’aeroporto, un mucchio di case basse piano terra più piano di sopra con giardinetto e due macchine parcheggiate davanti e una luce fioca fioca accesa in cucina, e legoland. billund è un posto costruito dalla lego credo. che non vuol dire che è fatto con i mattoncini ma che tutto ciò che c’è lì gira intorno alla lego. praticamente tutti lavorano per la lego in un modo o in un altro e dopotutto puoi anche morire. però forse, in effetti, è davvero fatto di mattoncini colorati.
riesco ad arrivare a casa di mikkel che mi ospita per una notte (a questo punto ci vorrebbe un post apposito. chi è mikkel, dove vive, che fa nella vita, perchè compra cetrioli incartati singolarmente al supermercato e ci fa colazione. facciamo che inserirò questo nonancorapost nei contenuti speciali appena ho un attimo in più). salto un pò di cose che in fondo è un riassunto.
il giorno dopo arrivo ad aarhus e ho l’impressione di aver sbagliato città. poi in realtà mi rendo conto che io non avevo mai visto delle foto di aarhus, non me ne ero mai preoccupato, e quindi tutte le aspettative senza riscontro sbagliavano loro. il riscontro era giusto, poverino. la città era quella, ho controllato. insomma arrivo in ostello e uno mi fa tu sei italiano e io gli faccio notare che siamo gli unici non biondi nel raggio di due tre nazioni e se c’è una possibilità che io possa essere di un altro paese bruno è completamente annullata dal fatto che, come spesso mi capita all’estero, forse per distrazione forse perchè so’ simpatico, saluto tutti dicendo buongiorno. quindi gli dico sì, ma tu sei più italiano. e così comincia la mia giornata con maurizio l’avvocato di bari e finisce pure che ne parlo in un altro contenuto speciale. insieme alla festa organizzata dalla mia scuola la sera stessa. veloce, veloce.
dormo in ostello e il giorno dopo vengo qui a casa e mi sistemo anche se ora c’è ancora la coppia. ma se ne vanno mercoledì in vacanza e io rimango solo. è un posto strano, pure questo in mezzo al nulla. visto da fuori fa un pò impressione ma dentro è molto carino. dovrei dividerlo con altri ragazzi nei prossimi giorni in modo da dividere l’affitto che è già molto conveniente rispetto ai prezzi folli che hanno in danimarca. devo riuscire a fargli capire che se i prezzi sono più bassi la gente è più contenta. vabbè vado veloce che voglio arrivare ad oggi, il mio primo giorno di scuola.
no cazzo. è troppo tardi, c’ho troppo sonno. domani mi devo svegliare presto per il mio secondo giorno di scuola. facciamo che poi un giorno creo un terzo contenuto speciale. se mi ricordo qualche cosa.
riesco ad arrivare a casa di mikkel che mi ospita per una notte (a questo punto ci vorrebbe un post apposito. chi è mikkel, dove vive, che fa nella vita, perchè compra cetrioli incartati singolarmente al supermercato e ci fa colazione. facciamo che inserirò questo nonancorapost nei contenuti speciali appena ho un attimo in più). salto un pò di cose che in fondo è un riassunto.
il giorno dopo arrivo ad aarhus e ho l’impressione di aver sbagliato città. poi in realtà mi rendo conto che io non avevo mai visto delle foto di aarhus, non me ne ero mai preoccupato, e quindi tutte le aspettative senza riscontro sbagliavano loro. il riscontro era giusto, poverino. la città era quella, ho controllato. insomma arrivo in ostello e uno mi fa tu sei italiano e io gli faccio notare che siamo gli unici non biondi nel raggio di due tre nazioni e se c’è una possibilità che io possa essere di un altro paese bruno è completamente annullata dal fatto che, come spesso mi capita all’estero, forse per distrazione forse perchè so’ simpatico, saluto tutti dicendo buongiorno. quindi gli dico sì, ma tu sei più italiano. e così comincia la mia giornata con maurizio l’avvocato di bari e finisce pure che ne parlo in un altro contenuto speciale. insieme alla festa organizzata dalla mia scuola la sera stessa. veloce, veloce.
dormo in ostello e il giorno dopo vengo qui a casa e mi sistemo anche se ora c’è ancora la coppia. ma se ne vanno mercoledì in vacanza e io rimango solo. è un posto strano, pure questo in mezzo al nulla. visto da fuori fa un pò impressione ma dentro è molto carino. dovrei dividerlo con altri ragazzi nei prossimi giorni in modo da dividere l’affitto che è già molto conveniente rispetto ai prezzi folli che hanno in danimarca. devo riuscire a fargli capire che se i prezzi sono più bassi la gente è più contenta. vabbè vado veloce che voglio arrivare ad oggi, il mio primo giorno di scuola.
no cazzo. è troppo tardi, c’ho troppo sonno. domani mi devo svegliare presto per il mio secondo giorno di scuola. facciamo che poi un giorno creo un terzo contenuto speciale. se mi ricordo qualche cosa.
Nessun commento :
Posta un commento