apposta.

un motivo valido per andare negli stati uniti potrebbe essere quello di controllare se effettivamente tutti i luoghi comuni sugli americani e la loro società hanno radici nel vero. premesso che secondo me new york city (da ora in poi nyc) è un luogo comune essa stessa, e lo è per eccellenza, è con gioia che dichiaro che sono riuscito ad imbattermi in diverse situazioni note, clichè, dejavu, in appena 24 ore e a decretarne perciò l'autenticità.
tanto per cominciare la polizia scretcha davvero con la sirena: il classico uuuuuaaahuuuuuaaahuuuuuaaah intenso e continuato è spesso sostituito, qui nelle vie di manhattan, da un più singolare e consono uuuaaehhh - uuuuhh - uuuhh- uuuuaaaaaaaaeehh che varia di volante in volante. a seconda del rapper che vanno ad arrestare.
numero due. la gente davvero si alza dal tavolo del ristorante o del bar senza finire quello che ha nel bicchiere. tra l'altro è capitato proprio al sottoscritto ieri sera. tanto offrivano.
numero tre. i pompieri vivono in una casa tipo ghostbusters, hanno le tute che si infilano dal basso in un attimo e il camion parcheggiato in retromarcia. non sono riuscito a vedere il tubo dal quale scendono aggrappati, ma visto il resto ci sarà senza dubbio. ah, i vigili del fuoco qui si chiamano firefighters, nome altisonante che evoca coraggio, eroismo e sacrificio. mica come l'italiano pompieri che evoca giardinaggio...
sto cercando di appurare se le telefonate vengano davvero interrotte senza alcun tipo di congedo... credo di essere sulla buona strada, spero di sciogliere ogni dubbio entro breve.
se dovessero venirvi in mente ulteriorità (non mi veniva in mente termine migliore...) fatemi sapere che sono qui apposta.