negli ultimi due giorni mi è capitato di fare un trasloco. è successo che, per una serie di vicissitudini, mi sono innamorato e ho deciso che bla bla vado a vivere a firenze bla.
quando entro a casa di miriam, casa vecchia, noto due cose. la prima è che puzzo più del solito, la seconda è che puzzo di morto.
la prima stanza a destra è una sala comune, adibita a sala comune, nella quale miriam ha temporaneamente sistemato la sua roba, quella da portare via, la materia prima del suo trasloco. il tutto è sistemato e impacchettato in trentasette cartoni delle dimensioni approssimative di 15x20x20 cm, che forse sono un pò scomodi, ma sono davvero molto carini, tre trolley di varia grandezza, una serie di buste, e naturalmente undici o dodici oggetti dell'ultimo momento, tipo due calici di cristallo, da portare a mano in modo pratico. ogni pacco è stato riempito in maniera eterogenea con oggetti, vestiti e cibo provenienti da ogni stanza o zona della casa, affinchè ogni pacco sia autosufficiente, autonomo, irriconoscibile e impossibile da destinare.
dopo esserci procurati i permessi per entrare con la macchina nella ztl 3, dove viviamo, iniziamo a portare roba in quello che sarà il nostro nido. o trincea. il posto è davvero carino, molto centrale, arredato bene, sfizioso. si tratta di un piccolo bilocale al piano terra, di un "vascio", o come dice una mia amica di milano, di un'abitazione "alla meridionale".
dopo tre viaggi in auto a sedili abbassati il bilocale era colmo, o almeno così mi sembrava. poi miriam dall'alto della sua pratica femminilità mi ha istruito sui mobili all'interno, descrivendomeli come cavi ed in grado di ospitare almeno parte delle nostre cose. ho voluto crederle. e così abbiamo iniziato a sistemarci in via giusti 21/a, firenze. il cap ancora non lo so.
dopo dieci minuti io avevo finito di inserire per la terza volta tutte quante le mie nove magliette nella mia parte di armadio. miriam stava contando le paia di scarpe che non avrebbe mai messo.
tra le cose ritrovate nella mia attuale casa l'unica che ho tenuto è stato zanza-stop. ha la forma di un telecomando per cancelli elettrici, con un pulsante sul lato. lo accendi e lui grazie alla tecnologia cinese, o tedesca, o americana (tanto tuttettrè affondano le radici nell'esigenza umana di cazzate) emette degli ultrasuoni ecologici, puliti, senza effetti per l'uomo, che infastidiscono le zanzare che ti si avvicinano, dissuadendole dal pungerti. ha anche una pratica clip che ti permette di attaccarlo alla cintura e portarlo sempre in giro con te. ogni tanto lo accendo, quando vedo che è ora di cena e le zanzare iniziano ad avere fame. effettivamente sto coso lavora. adesso le zanzare invece di ronzarmi intorno ballano.
abbiamo finito da poco di distribuire la roba all'interno dei 40 mq a nostra disposizione. quasi. e mi è tornata voglia di rileggere marcovaldo.
stasera abbiamo cenato alle undici. prima eravamo all'ikea, ma quella è un'altra storia (troppo facile). tomini alla menta, insalata greca, pane fatto da me oggi presto e spumante brut ferrari. nei calici di cristallo portati a mano ieri mattina, quando puzzavo più di adesso perchè mi sbagliavo.
la prima stanza a destra è una sala comune, adibita a sala comune, nella quale miriam ha temporaneamente sistemato la sua roba, quella da portare via, la materia prima del suo trasloco. il tutto è sistemato e impacchettato in trentasette cartoni delle dimensioni approssimative di 15x20x20 cm, che forse sono un pò scomodi, ma sono davvero molto carini, tre trolley di varia grandezza, una serie di buste, e naturalmente undici o dodici oggetti dell'ultimo momento, tipo due calici di cristallo, da portare a mano in modo pratico. ogni pacco è stato riempito in maniera eterogenea con oggetti, vestiti e cibo provenienti da ogni stanza o zona della casa, affinchè ogni pacco sia autosufficiente, autonomo, irriconoscibile e impossibile da destinare.
dopo esserci procurati i permessi per entrare con la macchina nella ztl 3, dove viviamo, iniziamo a portare roba in quello che sarà il nostro nido. o trincea. il posto è davvero carino, molto centrale, arredato bene, sfizioso. si tratta di un piccolo bilocale al piano terra, di un "vascio", o come dice una mia amica di milano, di un'abitazione "alla meridionale".
dopo tre viaggi in auto a sedili abbassati il bilocale era colmo, o almeno così mi sembrava. poi miriam dall'alto della sua pratica femminilità mi ha istruito sui mobili all'interno, descrivendomeli come cavi ed in grado di ospitare almeno parte delle nostre cose. ho voluto crederle. e così abbiamo iniziato a sistemarci in via giusti 21/a, firenze. il cap ancora non lo so.
dopo dieci minuti io avevo finito di inserire per la terza volta tutte quante le mie nove magliette nella mia parte di armadio. miriam stava contando le paia di scarpe che non avrebbe mai messo.
tra le cose ritrovate nella mia attuale casa l'unica che ho tenuto è stato zanza-stop. ha la forma di un telecomando per cancelli elettrici, con un pulsante sul lato. lo accendi e lui grazie alla tecnologia cinese, o tedesca, o americana (tanto tuttettrè affondano le radici nell'esigenza umana di cazzate) emette degli ultrasuoni ecologici, puliti, senza effetti per l'uomo, che infastidiscono le zanzare che ti si avvicinano, dissuadendole dal pungerti. ha anche una pratica clip che ti permette di attaccarlo alla cintura e portarlo sempre in giro con te. ogni tanto lo accendo, quando vedo che è ora di cena e le zanzare iniziano ad avere fame. effettivamente sto coso lavora. adesso le zanzare invece di ronzarmi intorno ballano.
abbiamo finito da poco di distribuire la roba all'interno dei 40 mq a nostra disposizione. quasi. e mi è tornata voglia di rileggere marcovaldo.
stasera abbiamo cenato alle undici. prima eravamo all'ikea, ma quella è un'altra storia (troppo facile). tomini alla menta, insalata greca, pane fatto da me oggi presto e spumante brut ferrari. nei calici di cristallo portati a mano ieri mattina, quando puzzavo più di adesso perchè mi sbagliavo.
9 commenti :
mi unisco al brindisi con il brut e i calici di cristallo...evvia la casa nuova!!!evviva i nidi d'amore!!
il brut con l'insalata greca?! vabbuò, solo perché è la prima sera ma sappiate che mi aspetto di meglio da voi! hi hi hi... bravi bravi!
in effetti brut e insalata greca non sono molto affini... però non avevamo molto altro. anzi proprio nient'altro. e il brut era l'unica cosa alcolica in casa...
ma rimedieremo! quando ci vieni a trovare ti facciamo trovare l'impepata di cozze e il chinotto!
il brut era il regalo di mamma per festeggiare...che carina! anzi no, mannaggia a lei che da a me tutte le presine e le tovaglie più kitch per poi lamentarsi con mio padre che non ne ha abbastanza e comprarne delle nuove più chic per lei. grrr!
...te l'ho mai detto che scrivi bene? era come se fossi con voi..a presto
NON GETTAR VIA IL TELEZANZ!!!voglio vederlo.
ma nessuno ha notato che sarò lì a vegliare su di loro,a offrire loro ristoro e a essere testimone dei loro litigi per tutto prossimo anno?
IO l'ho sempre detto che Roberto deve scrive i libbbbbri!!!
mattia ti penso tutti i giorni.
annamaria, devo scrivere i libbbri esattamente come dovevo vendere tre foto a narni (?)... :)
colgo l'occasione anche per dire che effettivamente la foto non c'entra proprio una mazza. adesso un pò di foto di casa le ho fatte e vedo di farci qualcosa.
che bbrutttoooo.. ammazza robè.. ma sto verde-amaranto da dove l'hai tirato fuori?
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