mi hanno scritto i russi che vogliono il trasimeno. e mi hanno scritto con quel fare un pò da russi, del tipo noi abbiamo un mercato in crescita e ci piace fare la diplomazia alla maniera russa, come l’insalata. che poi mi sa che qualcuno mi ha detto che l’insalata russa in russia la chiamano insalata italiana.
mi ha scritto una che si chiama natalia ma si firma natasha e mi mette in confusione e ha detto ciao roberto, siamo veramente interessati alle tue storie e ne vorremmo pubblicare un’altra, quella sul lago trasimeno. che ne dici? ce le hai le didascalie?
cara natashlia, qui funziona come la droga. solo la prima volta è gratis. la prima volta pubblichi sul sito della tua bella rivista e non mi dai niente. e lo fai perchè sono foto che hanno già pubblicato gli americani e tu sei bolscevica e io lo capisco. che c’hai il pil eretto, lavori per l’edizione russa di una rivista che esce in sedici lingue, che uno magari ci investe sulla russia la prima volta e dice poi magari mi serve, magari mi faccio conoscere a mosca da quelli con le auto di lusso e i cani che scorreggiano metano.
insomma la prima volta pure pure. però non è che fai la faccia tosta e torni perchè sono bravo e vuoi far vedere il trasimeno ai russi così, gratis. piuttosto prendono un aereo e ci vengono di persona. e magari mi ci trovano pure a me che sono tornato in italia da qualche parte e dove cazzo vado? a fotografare il trasimeno. glielo spiego io che cos’è quel posto e che sono quelle foto. io che non c’ho mai vissuto ma che mi ostino a fotografarlo e a raccogliere tutto in un lavoro di quelli lunghissimi che uno ci cresce dentro e cambia il modo di fare le foto, di fare l’editing e non arriva mai il momento che dice basta perchè c’è sempre un nuovo modo di fare le cose. e non è una questione di metafore o allegorie. è proprio che uno ci cresce dentro realmente e cambia sul serio e cambiano le immagini e cambia la distanza e il valore e i perchè e i come e i quando. insomma non è che mi scrivi e dici che sono bravo e in quanto me lo hai detto facciamo che ti lascio pubblicare tutto online.
natashlia, io non ce l’ho con te, veramente. io ti posso pure capire. tu magari sei una ragazza che vive alla periferia di mosca e si fa quattro giorni di cammino tra la neve e la vodka per arrivare in ufficio e poi gli dicono di riempire il sito internet con roba bella senza spendere un rublo. perchè magari in russia non c'è la crisi, ma in tutto il resto del mondo sì, quindi ce ne possiamo pure approfittare. e magari sei pure una gran figa. io ti capisco, natashlia, è un lavoro duro. però tu il trasimeno a me gratis non me lo puoi venire a chiedere. soprattutto con le didascalie. è una questione di principio, e non potrebbe essere altrimenti visto che la fine non la vedo.
7 commenti :
Trash-imene
La speculazione delle crisi inesistenti e dei gratis insistenti
Bernado,
questo non è solo il principio ma é il principe dei principi e più dai e più vogliono , sanno bene tutti che per vivere c'è un trasimeno da nuotare.
Ma alla fine la figliola ha scucito i rubli?
Come diceva Danko..CHIAPITALIZMO.
quando si dice parlar chiaro!
Bravo. Eccheccavolo!
mi sa te l'ho detto io che l’insalata russa in russia la chiamano insalata italiana...
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